Veneto: innovazione digitale per una vera ripresa

Venezia, 16 giugno 2015 – Un’economia che cerca di rilanciarsi ma che sconta ancora un ritardo digitale sulla via della reale ripresa. Lo scenario è stato tracciato stamane al padiglione AQUAE di EXPO Venice 2015 durante la presentazione del rapporto “La situazione economica del Veneto”, curato dal Centro Studi Unioncamere del Veneto giunto alla 48esima edizione. A fare gli onori di casa Fernando Zilio, presidente Unioncamere del Veneto, mentre il Rapporto è stato illustrato da Serafino Pitingaro, responsabile Area Studi e Ricerche Unioncamere del Veneto. A parlare di digitale, cui quest’anno la Relazione ha dedicato un focus di approfondimento, sono stati Luca De Biase, giornalista del Sole 24 Ore e co-fondatore dell’associazione Italia Startup, e Gianluigi Cogo, docente Università Ca’ Foscari di Venezia. La giornata si è chiusa con la consegna del Premio speciale per il cinquantenario di Unioncamere del Veneto (1965-2015) a sette aziende venete.

Secondo le previsioni nel 2015 il Pil del Veneto tornerà ad avere una variazione positiva pari al +1,1% che dovrebbe consolidarsi nel corso del biennio 2016-2017 (+1,8% la crescita media). Tale prospettiva collocherà di nuovoil Veneto tra le regioni traino all’economia italiana (in linea col Nord Est ma leggermente alle spalle della Lombardia, che avrà un +1,3%). Saranno ancora le esportazioni la principale leva di sviluppo con un andamento più dinamico rispetto alle già buone previsioni italiane: l’export veneto dovrebbe crescere del +5,4%, favorito da euro debole, basso prezzo dei prodotti energetici e tassi di interesse in discesa grazie all’azione di contrasto alla deflazione della BCE.

I consumi delle famiglie in Veneto nel 2015 dovrebbero crescere del +1,7% grazie all’auspicato aumento della base occupazionale e a un effetto positivo delle spese dei turisti stranieri anche collegati all’EXPO di Milano. La spesa pubblica dovrebbe registrare una contrazione (-0,7%), ma un contributo positivo arriverà dagli investimenti privati (+1,2%). L’economia regionale ritroverà nel 2015 un sentiero di crescita che potrebbe essere l’inizio di una nuova fase espansiva anche se non mancano elementi di incertezza sia all’interno del sistema produttivo che nelle istituzioni pubbliche.

Nella graduatoria delle regioni italiane, il Veneto è decimo per livello di digitalizzazione dei cittadini; ottavo per quanto riguarda le imprese; sesto per le amministrazioni locali. Tuttavia il Veneto sta scontando un ritardo tutto italiano che sta penalizzando il sistema regionale proprio nel momento in cui serve rafforzare l’alleanza tra saper fare tipico del settore manifatturiero e quel sapere terziario e digitale che tanti giovani possiedono. Oggi le imprese non percepiscono la Rete come uno strumento utile per sviluppare l’attività produttiva e/o commerciale. Secondo l’ultimo rapporto di Unioncamere italiana, il 40% degli imprenditori non ritiene internet utile e neanche i social network sono percepiti come strumenti di lavoro: in Italia Facebook, Twitter ed affini hanno un bacino di 28 milioni di utenti, ma solo il 26,5% delle imprese “made in Italy” usa questi mezzi per far correre il proprio nome nella Rete.

In Veneto la situazione è migliore ma non mancano sorprese. Se il 98,5% utilizza internet (98,2% in Italia), il 95% è connesso alla banda larga e il 74,3% possiede un sito web (69,2% in Italia). Il 34,2% degli addetti è connesso ad internet una volta a settimana (39,3% la media nazionale), il 39,3% delle imprese acquista online (39,6%) e solo il 7,8% delle imprese vende online (8,2%). Emerge anche un profonda frattura generazionale del sistema produttivo. Il 65% delle imprese nate nel 2014 con a capo “under 35” parte già attiva sul web, nel 57,2% con un proprio sito internet o nel 55,9% con una pagina Facebook. Le altre imprese sono in ritardo.

I Vincitori del “Premio speciale per il cinquantenario di Unioncamere del Veneto”